Non ne posso più
Sono bulimica da tre anni, ma solo da uno
me ne sono resa conto. Ho iniziato con una semplice dieta che, dopo poco,
si è trasformata in un cappuccino a pranzo ed un insalata a cena. In
tutto questo c'era, però, una volta alla settimana, "IL MIO
GIORNO", nel quale potevo mangiare tutto, unico giorno di vera
felicità, scoppiavo di gioia e soprattutto mangiavo senza sensi di colpa,
perché era il premio per aver sopportato diligentemente la settimana. La
sera prima non riuscivo a dormire, tanta era l'euforia pensando a tutte le
squisitezze che avrei mangiato (per poi eliminarle con una settimana di
digiuno). Non vomitando.....credevo di essere una normale persona a dieta
che ogni tanto si toglie qualche sfizio. Un anno fa, improvvisamente, non
ho controllato più niente, tutti i giorni divennero"I
MIEI"........l'unica cosa che amavo fare, era stare chiusa in casa
circondata da biscotti, salatini, patatine e chi più ne ha più ne metta.
Ancora però non riuscivo a vomitare, quindi presi diversi chili e ciò,
era per me INSOPPORTABILE. Mai, in tutta la vita sono stata tanto
distrutta, disperata, demotivata.... mi sentivo sola, sporca, schifosa e
grassa, tanto grassa, mi odiavo da morire. Leggendo, iniziai a capire
l'anormalità del mio comportamento..... E' tanta la disperazione dopo
un'abbuffata, nessuno, se non chi ci passa, può capire quanto sia
forte..... qual terribile senso di angoscia, quell'aver fallito per
l'ennesima volta, tutto ciò, porta ad estenuanti chiusure nel bagno,
vomitando finché non hai la sensazione di buttar fuori anche il cuore....
Allora, con occhi allucinati, gonfi e rossi di sangue e lacrime, passi
davanti allo specchio, riesci a vedere la tua disperazione, il viso
sfigurato e tutto questo ti fa tanta paura e finalmente scoppi in un
pianto disperato. Non ne posso più, non vedo via d'uscita, mi chiedo
quando e se mai riuscirò a mangiare spensierata, ridendo tra amici e
parenti, senza contare le calorie di ogni singolo boccone,assaporando i
piaceri del cibo prima di ingoiare, considerando il cibo un piacevole
compagno della vita, e non questo spietato nemico protagonista. E' una
terribile condanna perché condiziona ogni minima scelta della giornata,
non sei mai libera, sei sua schiava:del cibo.......
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