CORSO DI ADDESTRAMENTO ALLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA (8 crediti ECM)
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Fobia del volo
E' come sentirsi chiusi in una gabbia, una gabbia che però è aperta : è questo il dramma di chi prova ,forse, il mio stesso disagio. Sono giovanissima, ho poco più di 20anni e forse proprio perché ho attraversato stadi non facilissimi nella mia giovinezza, ho iniziato gli studi di Psicologia per capirci un pò di più. La mia paura di prendere l'aereo posso farla risalire a circa 2 anni fa: non c'è stato un vero e proprio evento scatenante che mi ha portato a ciò, ma ricordo un forte stress accumulato in precedenza, una forte anemia riscontrata, un alto valore della Ves che non voleva scendere. Era estate, e l' ho trascorsa buttata sul divano con una febbriciattola a 37.3 che mi ha accompagnato sino ad ottobre: mille prelievi ma non c'era niente. Per me era riconducibile a qualcosa di psicosomatico. Ricordo di aver preso l'aereo per tornare a casa e quel viaggio è stato l'inizio di un vero e proprio incubo: mi sono sentita malissimo, sudavo freddo, le gambe erano come paralizzate, non le avvertivo, mi sentivo in un'altra dimensione. Penso che le persone accanto a me non si siano accorte di nulla, sino a quando, vicini all'atterraggio, sono ripiombata in uno stato di angoscia e per cercare un pò di conforto, di sicurezza, mi sono rivolta alla ragazza vicina chiedendole se anche lei aveva sentito il comandante comunicare: "Emergency Exit ". Io ero sicurissima che stava per succedere qualcosa di brutto ed ero scoppiata in lacrime. Una volta atterrati, la mia contentezza di essere "sopravvissuta " si è tramutata in rabbia, pianto, ma soprattutto paura ; da quel momento dissi ai miei che non sarei più salita su un aereo A un anno di distanza, mi feci forza e decisi di riprenderlo:volevo sconfiggere quella dannata paura che mi costringeva a prendere la nave e affrontare 8 ore di navigazione. Come andò ? Malissimo, purtroppo. Anche durante quel viaggio sono sempre stata in tensione: addirittura non riuscivo ad appoggiarmi allo schienale e sono sempre stata con gli occhi rivolti verso le mie scarpe, con le due mani attaccate saldamente ai due braccioli. Avevo comprato una rivista ma non riuscii a sfogliarla. Da allora non ho più ripreso l'aereo ma sento di nuovo quella spinta che ho sentito l'ultima volta per riprovare a prenderlo: non so se questa volta accetterò la scommessa oppure no. Sono comunque convinta di una cosa: voglio uscire da questo incubo | |||
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