Per
fortuna che ci sono le scale!
Sono divorziata e ho due figli. Ho un
lavoro abbastanza soddisfacente e la mia condizione, nel suo insieme,
posso considerarla piuttosto positiva. In passato, essendo stata malata di
depressione, mi sono rivolta ad un medico, il quale mi ha curata a lungo
e, l'occasione mi è servita, anche per far luce su svariati sintomi, che
il medico in questione, con estrema "serenità", ha identificato
con il nome di "attacchi di panico". Sintomi che ricordo di aver
avuto fin da piccola, ma ai quali nessuno era stato in grado di dare un
nome, benché fossi seguitissima dalla mia famiglia; è pur vero comunque,
che io stessa non sapevo descrivere ciò che provavo, perché mi
vergognavo, a tal punto che ero arrivata a convincermi di avere una tara
mentale (pazzia) che mi sarei trascinata per tutta la vita. Poi, a 30
anni, ho avuto il mio secondo figlio, il parto e un insieme di situazioni
(madre possessiva e matrimonio assolutamente insoddisfacente)mi hanno
fatto cadere in una depressione reattiva dalla quale ne sono uscita solo
dopo circa 6 anni.In questa fase molto dolorosa, ho preso importanti
decisioni che hanno totalmente stravolto la mia vita e di cui sono a
tutt'oggi soddisfatta e sempre più convinta. Il mio problema però resta
l'ansia, che si manifesta, secondo le circostanze della vita, in svariati
modi, ma quasi sempre abbastanza gestibili, tranne in alcuni casi. Ad es.
gli aerei, gli ascensori e circostanze in cui, sola in macchina, devo
raggiungere località, anche se di breve distanza. E' ovviamente superfluo
sottolineare quanto tali occasioni siano difficili da affrontare, ma ancor
più limitative: ad es. la programmazione di un'eventuale vacanza in un
luogo lontano, dove l'aereo costituirebbe l'unico mezzo di trasporto,
oppure un semplice spostamento in macchina (in estate-città/mare).
Fortunatamente, almeno per quanto riguarda l'ascensore, la situazione è
molto più sopportabile, anche perché qualunque stabile è dotato di
scale!
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