CORSO DI ADDESTRAMENTO ALLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA (8 crediti ECM)
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Fobia dei tunnel Sono una studentessa universitaria. Due anni fa, durante il viaggio di ritorno, dopo essere stata a trovare il mio ragazzo (non abitiamo infatti nella stessa città), il treno si è fermato nel bel mezzo di un tunnel molto lungo. Non sapendo cosa fosse veramente successo, ho subito pensato che una frana ci avesse seppellito lì dentro. Ho iniziato ad avere caldo, non respiravo, avevo una strana sensazione alla testa, il cuore pulsava così forte che mi usciva dal petto, mi sentivo morire, insomma ho avuto quello che penso si possa definire un attacco di panico. Non sono capace di descrivere bene i sintomi, so solo che è una sensazione così tremenda che solo al pensiero di riprovarla mi viene quasi un altro attacco di panico. Questa fobia, che mi fa sentire fortemente limitata, rischia, fra le altre cose, di compromettere il rapporto col mio ragazzo, visto che pur di non affrontare "la morte" rimando sempre il giorno della partenza, fino a quando, alla fine, è lui a venire da me, oppure, passati mesi senza vederlo, mi butto come un pacco sul treno e subisco la tortura. Quello che mi terrorizza, non è tanto l'attraversare il tunnel (che comunque non gradisco: è buio, stretto, maleodorante), quanto l'idea che il treno si fermi lì dentro e non vada più oltre. Il fermarsi, l'essere bloccata, comunque, mi mette ansia. Così, ad esempio, nelle situazioni in cui in autostrada il traffico non scorre più. Prima, ho parlato di "morte", perché se il treno dovesse fermarsi in galleria, mi verrebbe un infarto. Può, l'essere messi di fronte all'oggetto delle proprie fobie, portare a questa causa di decesso?
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