CORSO DI ADDESTRAMENTO ALLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA (8 crediti ECM)
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Lo
capisco benissimo Il mio problema è quello di procurarmi ferite autoinferte su braccia, gambe e volto. Quello che inizialmente era un semplice "spremersi" foruncoli o peli sottopelle è diventata con il tempo un vero e proprio vizio. E a smettere non ce la faccio.Mi sento così male. E in questo periodo dell’anno tre volte peggio. Non so come fare. Come spiegarlo ad una persona normale… Come posso pretendere che qualcuno capisca che la mia principale attività è praticare ferite autoinferte e non riuscire ad impedirmelo in alcun modo. E poi guardarmi e disperarmi e farlo ancora di più. E più si avvicina l'estate e più mi sembra di impazzire… a volte, davvero, mi sembra di impazzire…mi scoppia la testa. E quelli che lo sanno continuano a ripetermi che faccio schifo, e come fai a non capire ormai hai trent’anni. Ma, vivaddio, non è un fatto di età. Lo capisco benissimo. Ce li ho gli occhi per guardare. E per vedere tutti intorno a me scoperti e felici, ed io che sto in paranoia perché temo che mi si scopra un pezzo di braccio. E a volte mi sento la carne viva che mi fa male e penso come ho potuto ridurmi così e vorrei gridare e chiedere a qualcuno di aiutarmi e penso che non ce la farò mai ad uscirne. E delle mattine mi alzo col terrore che devo andare in bagno e che so già di non resistere allo specchio, e vorrei non alzarmi e vorrei spezzarmi le dita per evitare che facciano quello che fanno. Ci ho pensato più di una volta. Più di una volta a spezzarmi le dita. Tutto questo mi condiziona la vita.Da ora ad una settimana io non sono in grado di fare programmi. Non sono in grado di dire se posso andare al mare, se mi posso mettere tale vestito, se posso incontrare tale persona…Non ho il dominio di me stessa. Su me stessa. È una pulsione incontrollabile. Che mi stronca nel corpo e nella mente.Certo in dei periodi si affievolisce e, anche se continuo a fare quello che faccio, non ci penso più di tanto. Ma delle volte, come ora, mi sento una povera pazza, e si acuiscono tutte le altre nevrosi e, Cristo santo, avrei ucciso il mio amico in macchina per quel suo verso che fa con la bocca quando segue la musica. Mi fa sbloccare… e mi faccio paura… perché non ho il controllo del mio sistema nervoso. E mi sento una carica nervosa dentro così grande che naturalmente non posso estrinsecare sugli altri, perché dio ce ne liberi e ce ne scampi, e non mi rimane che fare tutto dentro…Delle volte sento il bisogno di uno aiuto. Insomma, sì, un aiuto medico. Perché non posso contare solo su me stessa. E mia madre più e più volte si è detta disponibile, ma che ne so se poi non è solo una perdita di tempo e soldi… e già fanno tanto per me i miei, far loro sprecare pure i soldi per lo psicanalista, non lo so…Certo che così non posso andare avanti. Vorrei una persona che stesse con me ogni minuto del giorno e della notte e mi controllasse, sempre. Anche in bagno. Soprattutto in bagno. E quando studio. E quando rimango sola. E che mi picchiasse se mi vedesse avvicinarmi allo specchio o con le mani alle braccia o alle gambe, e che mi distraesse da quell’impulso irrefrenabile, incontrollabile, lesionista, masochista, irrazionale, bastardo, odioso, ossessivo. Contro cui non posso nulla. Nulla. Contro cui non può neanche la vista del sangue. Come uno squalo che magari fa peggio.Eppure non è possibile che qualcuno mi stia dietro sempre, perché la forza la dovrei trovare in me. Ma non ce l’ho. Giuro che non ce l’ho. E basta guardarmi per capire. A volte mi sento stupida. E debole. Hai voglia a fare sei esami in sei giorni, a pigliare specializzazioni post-laurea, arrivare prima in tutto e robe varie… in certi momenti non sono me stessa. E mi faccio paura. E mi odio. E mi vergogno.Quest'è. | |||
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