CORSO DI ADDESTRAMENTO ALLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA (8 crediti ECM)
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Perché non riesco a troncare del tutto? Sono una ragazza di 25 anni e ho un mio problema di coppia. E' più di un anno che sto con un ragazzo di 30 anni, disoccupato e un po' apatico. La nostra storia è iniziata di getto, contro ogni mia aspettativa. Io, che sempre ho prediletto la sintonia come valore assoluto, ho abbandonato ogni remora in un momento, e sono stata prepotentemente trasportata da una forte attrazione.Già dopo pochi giorni, ho avvertito però un sottile disagio: sentivo che non c’era un codice comune, non c’era benessere dal poco dialogo che avevamo (cosa per me fondamentale e punto di riferimento per distinguere un rapporto significativo da una conoscenza). Così l’ho lasciato, ma ogni mio lucido rifiuto era seguito dalle sue ossessive telefonate e dai suoi morbosi ritorni con stressanti ricatti morali; e così io - per vile attrazione (riuscivo a piangere dalle coinvolgenti sensazioni che provavo con lui) - ci ricadevo. Questo lasciarsi e rimettersi ha caratterizzato la nostra storia. Provocando grandi sensi di colpa in me (mi sento immatura per questo) e perdita di credibilità come coppia nei confronti degli altri. Così, mentre io sapevo che era necessario troncare, il nostro rapporto è comunque cresciuto. La nostra intimità fisica è dolce e coinvolgente; per me lui è l’incarnazione del mio immaginario erotico, ma accanto a ciò che abbiamo costruito in questo anno, rimane un mio senso di insoddisfazione. sono entrata nella condizione d’insofferenza verso certe sue risposte. Io infatti amo sviscerare gli argomenti, magari anche lui ci prova, ora.....ma sento sempre un po' di superficialità nei suoi discorsi e opinioni.....e poi, questa nostra piccola incompatibilità, non mi fa sentire una coppia che sa resistere alla realtà esterna…cioè mi sento come se fosse stupido stare con lui, visto che non gli riesce a capire, senza che sia io a spiegargli OGNI cosa. Se fosse un rapporto autentico mi dovrebbe leggere dentro, capire, intuire. Mi accorgo che non ho voglia di fargli regali, cosa strana per me, che cerco sempre di stupire persone a me care, con regali che hanno un certo simbolico significato. Il problema è forse che nella nostra storia non mi sono mai sentita legata…non sento quel legame interiore che ho già sperimentato con altre persone. Io che facevo moralismi, che mi ritenevo capace di un amore “per sempre”, mi avvilisco a pensare che sono invischiata in un rapporto di serie B e che desidero incontrare la persona giusta e costruire un rapporto più significativo. Io ho spesso la sensazione che il rapporto "non va", una vocina interna mi dice "non fa per te, guarda come ti parla superficialmente"; e poi non ho stima di ciò che dice, visto che molte volte parla per frasi fatte. Mancanza di stima…intolleranza…per poi invece sciogliermi ad ogni nostro contatto fisico, ormai sempre più coinvolgenti e intensi. Lui dice di non capire la parola Sintonia, per me condizione indispensabile....che ho sperimentato invece con altre persone. Spesso mi chiedo se è possibile che il rapporto si consolidi su basi sbagliate, e che vada avanti per inerzia, attaccamento o abitudine..... Ormai è un continuo tira e molla: per me, lui, infatti, diventa di giorno in giorno più importante, una presenza rassicurante. Mi dico che lui sta cambiando, sta maturando (mbè, era ora, ha 30 anni…), ma comunque sento che con lui la sintonia non è mai abbastanza. Mi chiedo se è un mio problema, se sono io a vivere il rapporto in maniera sbagliata, o a non esserne capace…o comunque perché non riesco a troncare del tutto?Come ci si riesce?
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