CORSO
DI ADDESTRAMENTO ALLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA
(8 crediti ECM)
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Minimizzano la situazione e ciò mi fa agitare ancora di più Mi presento: mi chiamo xxxxxxxx, ho 31 anni, sposata con una bimba di 18 mesi (allattata fino a 15 mesi), casalinga forzata, grassa e pigra. Il mio problema è per me infinitamente grande, in quanto da dicembre sto convivendo con dei sintomi che associo all'ansia e non ho ancora parlato con uno specialista. Due episodi sono stati piuttosto gravi, visto che sono andata al Pronto Soccorso, ma purtroppo poco considerati dagli operatori del momento. In tali situazioni comincio ad avere freddo, caldo, caldo e freddo, poi tachicardia e fame d'aria, riesco a reagire per le prime due o tre ore, ma poi basta un piccolo elemento scatenante per cominciare a sentire formicolio alle dita delle mani e dei piedi, poi fino all'avambraccio e al ginocchio, infine non riesco quasi più a respirare e sento una forte oppressione toracica (come se fossi chiusa in una morsa). La cura da parte del personale del P.S. è stata quella di farmi respirare in un sacchetto e di somministrarmi un calmante. Il problema però è restato, perché finito l'effetto del calmante, mi sono rimasti una forte spossatezza, dei dolori muscolari e un forte mal di testa per qualche giorno. Non mi posso poi permettere di avere altre crisi, visto che devo accudire anche una bambina piuttosto vivace. Non posso quindi star male di nuovo ed essere considerata una stupida perché non riesco a controllarmi. Nel mio caso, il detto "nessuno mi capisce" è abbastanza vero. Anche se io parlo con i miei familiari dei miei problemi, la situazione, da parte loro, viene sempre minimizzata e ciò mi fa agitare ancora di più........
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